Perché crediamo nell'idrogeno

La crescente domanda di energia e i problemi ambientali legati all'utilizzo dei combustibili fossili rendono imprescindibile il ricorso a fonti rinnovabili e "pulite".

Il processo di transizione energetica avviato in molti Paesi, inoltre, richiede una rapida accelerazione alla luce dei recenti avvenimenti geopolitici che stanno mettendo in crisi l’approvvigionamento dei sistemi tradizionali.

L'idrogeno, l'elemento più diffuso nell'universo, è la molecola con il più alto contenuto energetico in rapporto al peso e, oltre che per produrre energia, può essere usato per immagazzinarla e trasportarla. Ecco perché siamo convinti che l'idrogeno sia la risorsa in grado di conciliare le necessità energetiche e il rispetto del pianeta.

Un'energia pulita

Tra i vantaggi dell'idrogeno per la produzione di energia c'è il fatto che la sua combustione non comporta l'emissione di anidride carbonica (CO₂), principale responsabile dell'effetto serra. Dall'idrogeno è quindi possibile ricavare energia senza scorie inquinanti. In più, l'idrogeno stesso si può ottenere "a impatto zero" dall'acqua, attraverso l'elettrolisi, e l'unico scarto di questo processo è ossigeno puro.

Un ruolo strategico

L'idrogeno è anche un eccezionale vettore energetico, cioè è in grado di "immagazzinare" energia; per questo può risolvere uno dei problemi principali della gestione dell'energia, ovvero il suo stoccaggio. Inoltre, la sua disponibilità è di fatto illimitata: anche se sulla terra è quasi del tutto assente allo stato libero, si trova in numerosi composti. Con le attuali tecnologie può essere conservato allo stato gassoso in recipienti a pressione, allo stato liquido in contenitori criogenici e allo stato solido, in combinazione con altri elementi (idruri metallici).

Un alleato delle fonti rinnovabili

Oggi circa il 30% dell'energia viene prodotto da fonti rinnovabili e, secondo gli esperti dell'Hydrogen Council, nel 2050 si arriverà al 68%. Il rendimento degli impianti solari o eolici, però, dipende dalla presenza variabile di sole e vento, con scostamenti rilevanti tra produzione e domanda energetica: per esempio in Europa, in inverno, proprio quando il fabbisogno è più alto, l'energia solare che si produce cala del 60%.
Grazie alla sua capacità di immagazzinare energia, l'idrogeno può essere impiegato in sistemi integrati a fonti rinnovabili per recuperare l'energia prodotta in eccedenza, che altrimenti andrebbe sprecata, e renderla disponibile quando serve.

Perché crediamo nell'idrogeno